Goldwatch
2020 — 2021
GOLDWATCH è un progetto nato il 20 marzo 2020 tra due case divise dall’obbligo di quarantena (tutto in famiglia: mia moglie Cristina e io da una parte e Rocco e Oliviero i miei figli da un’altra).
E’ la storia per immagini di quei giorni di reclusione, narrati e dipinti fra le mura di un giardino, quello adiacente allo studio. Lo schema perimetrale quadrato, simile a un quadrante di orologio, è stato suddiviso in 24 sezioni, angoli di natura ripresi dal vero giorno dopo giorno “en plein air”, mentre la vegetazione procedeva nell’ esplosione primaverile, incurante del mondo che si era fermato. Una metafora di quel momento di vita, in cui le ore erano tutte uguali e lo spazio assumeva una nuova dimensione, forzatamente intima, come lo scorrere del tempo, da reinventare e rimisurare..
Il paesaggio è dipinto su fondo oro, una citazione della dimensione di spazio innaturale, infinito e spirituale, dei "fondi oro" medievali. E' il modo per riflettere sulla condizione che ci obligerà a ripartire da zero.
Goldwatch è un titolo preso a prestito da una famosa scena di Pulp Fiction, il film di Quentin Tarantino .
“L’orologio d’oro” mette in evidenza e ricalca i caratteri metaforici di questa narrazione dipinta: lo schema quadrato del giardino, lo scorrere inesorabile delle ore, il cambio delle stagioni e il valore simbolico di un’eredità ricevuta e da donare. Oltre che a un chiaro riferimento al fondo oro che accumuna gli sfondi di ogni dipinto di questa serie, come fosse un richiamo a un preciso codice medievale.
Il risultato del processo è diviso in tre cicli ognuno composto da 24 lavori:
Dialoghi : 24 dipinti a olio su tela formato 50x40, realizzati in diretta instagram all’interno del giardino .
Silenzi : 24 disegni su carta di formato 31 x 32 ,
“en plein air“ ritornando negli stessi angoli di giardino
Meditazioni : 24 dipinti a olio su tela cm 200 x 150, grandi formati realizzati in studio e riferiti ai quadri e ai
disegni dipinti “en plein air”.
E’ la storia per immagini di quei giorni di reclusione, narrati e dipinti fra le mura di un giardino, quello adiacente allo studio. Lo schema perimetrale quadrato, simile a un quadrante di orologio, è stato suddiviso in 24 sezioni, angoli di natura ripresi dal vero giorno dopo giorno “en plein air”, mentre la vegetazione procedeva nell’ esplosione primaverile, incurante del mondo che si era fermato. Una metafora di quel momento di vita, in cui le ore erano tutte uguali e lo spazio assumeva una nuova dimensione, forzatamente intima, come lo scorrere del tempo, da reinventare e rimisurare..
Il paesaggio è dipinto su fondo oro, una citazione della dimensione di spazio innaturale, infinito e spirituale, dei "fondi oro" medievali. E' il modo per riflettere sulla condizione che ci obligerà a ripartire da zero.
Goldwatch è un titolo preso a prestito da una famosa scena di Pulp Fiction, il film di Quentin Tarantino .
“L’orologio d’oro” mette in evidenza e ricalca i caratteri metaforici di questa narrazione dipinta: lo schema quadrato del giardino, lo scorrere inesorabile delle ore, il cambio delle stagioni e il valore simbolico di un’eredità ricevuta e da donare. Oltre che a un chiaro riferimento al fondo oro che accumuna gli sfondi di ogni dipinto di questa serie, come fosse un richiamo a un preciso codice medievale.
Il risultato del processo è diviso in tre cicli ognuno composto da 24 lavori:
Dialoghi : 24 dipinti a olio su tela formato 50x40, realizzati in diretta instagram all’interno del giardino .
Silenzi : 24 disegni su carta di formato 31 x 32 ,
“en plein air“ ritornando negli stessi angoli di giardino
Meditazioni : 24 dipinti a olio su tela cm 200 x 150, grandi formati realizzati in studio e riferiti ai quadri e ai
disegni dipinti “en plein air”.