Vedere le facce

1997

Vedere le facce è un progetto sviluppato su richiesta di una nota azienda di elettrodomestici, che desiderava ottenere i ritratti dei propri dirigenti, responsabili di settore, direttori marketing e commerciali, riuniti in una convention presso un albergo di montagna.
La richiesta del committente è stata interpretata come opportunità per un esperimento sul genere del ritratto. A ciascun partecipante è stato richiesto di posare per una “seduta di studio dal vero” della durata massima di un’ora. Per cinque giorni, le sessioni si sono svolte a cadenza oraria, con ciascun soggetto chiamato a turno per la propria seduta. In totale, sono stati realizzati 56 ritratti.
Le sessioni erano aperte all’osservazione del pubblico, che poteva assistere, commentare e interagire, ricreando un contesto simile a quello degli artisti di strada che realizzano ritratti nelle piazze urbane. In questo caso, tuttavia, la seduta di posa era imposta come attività aziendale obbligatoria.
Questa particolare modalità di “rappresentazione del sé”, resa obbligatoria per motivi istituzionali, ha generato una situazione di conoscenza reciproca mediata dal rituale del ritratto. Il posare fermi di fronte all’artista, sotto l’osservazione del pubblico, ha rievocato l’antica pratica della posa statica, durante la quale il soggetto è oggetto di uno studio visivo e interpretativo.