Le luci di Velasco
Quando è in studio Velasco dipinge con muscoli e vene tirate.Dipinge circondato da pennelli, legni, colori, barattoli di trementina, stracci, fogli,carboncini, schizzi arrotolati, tele accatastate. Il disordine completo lo isola e lo rassicura.Dipingere per lui è una specie di combattimento. Si avvicina e si allontana dalla tela. La appende,la capovolge, la distende per terra. Ha una straordinaria velocità di esecuzione, anchese il suo dipingere è virtualmente infinito. Dice: "Un quadro posso ritoccarlo per giorni.Sino a che mi sta davanti non è mai finito. È lui a chiedermelo… Sono io che un giorno dicobasta e lo lascio asciugare"
in Extramoenia, Charta, Milano 2005, catalogo della mostra